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STUDI E TESTI
67
GIORGIO LEVI DELLA VIDA
ELENCO
DEI
MANOSCRITTI ARABI ISLAMICI
DELLA BIBLIOTECA VATICi
Vaticani Barberiniani Borgiani
Rossiani
GITTA DEL VATICANO
BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA
MCMXXXV
IMPRIMATUR:
E Civitafce Vaticana, die 24 Augusti 1935.
>5E* Fr- Auqustimus Zampini
Ep. Porphyreonen.
Vic. gen. Civitatis Vaticanae
RisCampa anastatica
1968
SOMMARIO
Prefazione p. vn
Abbreviazioni principal » xix
Correzioni e aggiunte ■> xxvn
Codici Vaticani arabi » 1
Codici Barberiniani oriental! » 239
Codici Borgiani arabi » 249
Codici Roasiani > 277
Appendice , » 281
Sommario aistematico » 283
Indice d'egli autori » 311
Iodice delle opere » 1*
PRBFAZIONE
Onorato dal proprefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana
monsignor Eugenio Tisserant, nella primavera inoltrata del 1931,
dell' invito a compilare il catalogo dei manoscritti arabi islamici
della Biblioteca, mi misi al lavoro il 16 novembre dell' anno stesso,
col proposito di descrivere i singoli codici secondo le norme gene-
rali vigenti per la redazione dei cataloghi vaticani, le quali pre-
scrivono 1' illustrazione completa e minuziosa cosi dell' aspetto esterno
come del con tenuto dei codici. Senonche, dopoessere proccduto se-
condo questo metodo per oltre un anno, mi persuasi che il mio lavoro
sarebbe stato molto piCi lungo e faticoso, e sarebbe riuscito inoltre
molto piu imperfetto, qualora non mi fossi procurato una conoscenza
preventiva dell'intero materiale manoscritto arabo islamico posse-
duto dalla Vaticana, conoscenza per la quale i cataloghi e gli inven-
tari gia esistenti (che del resto non si riferivano se non a una parte
di quel materiale) non mi offrivano .- ; un sussidio ne sufficiente ne
sempre sicuro. Ottenuto pertanto il consenso del proprefetto, intra-
presi, a cominciare dal gennaio 1933, la ricognizione di tutti i codici
arabi islamici che la Biblioteca Vaticana possiede a tutt'oggi nei
suoi diversi fondi. Mi trovai cosi ad aver pronto sulle mie schede
un elenco soinmario, ma sufficientemente preciso, di oltre 2000 scritti,
tra opere e opuscoli, dei quali non pochi molto notevoli per novita
e importanza.
Questo elenco, che nella mia prima intenzione avrebbe dovuto
servire soltanto ad agevolarmi la compilazione dell' opera maggiore,
e parso al proprefetto (e il suo parere e stato autorevolmente con-
fermato dal prefetto monsignor Griovanni Mercati) che fosse
meritevole di venir pubblicato a parte, neH'attesa che sia compiuto
il catalogo definitivo, che comprendera naturalmente anche i numerpsi
e importantissimi manoscritti arabi cristiani posseduti dalla Vaticana,
vm Prefazione
alio studio dei quali attende da tempo il miglior conoscitore di questo
ramo delle letterature cristiane d'oriente, il prof. G. Graf.
I codici della Biblioteca Vaticana si trovano distribuiti nei quattro
fondi Vaticano arabo, Barberiniano orientale, Borgiano arabo, Ros-
siano"). II Vaticano arabo, che eil fondo di gran lunga piu
vasto e il solo che sia tuttora aperto e in via di accrescimento con-
tinuo per acquisti e doni, risale, nel suo nucleo piu antico, alia meta
del sec. xvi; i codici che si trovavanojin Biblioteca al principio del
sec. xvin furono, per cura di Giuseppe S. Assemani, raggruppati in
cristiani (nn. 1-194) e islamici (nn. 195-390) e, nell'ambito di questi
due gruppi, ordinati per materie, con criteri, com' era ovvio, non
sempre rispondenti a quelli attuali e con alquanti errori di classi-
ficazione. Nel corso del sec. xvin si aggiunsero i nn. 391-604, nei
quali non e fatta distinzione tra codici cristiani e islamici ne e traccia,
salvo per qualche gruppo di codici, Hi ordihamento per materie!
Un nuovo cospicuo aumento ebbe il fondo arabo dopo la morte di
Giuseppe S. Assemani (1768) Coll' acquisto d?j codici arabi da lui
posseduti, attualmente segnati coi nn. 605-787, dei quali i nn. 708-785
sono islamici W. Da allora flno a tempfi recehtissimi l'accrescimento
, , fu poco sensibile: i nn. 788-945, eritrati riella Biblioteca prima del 1922,
anno dell' elezione del Pontence regnante, provengono da doni, lasciti-
acquisti occasionali e sono misti di cristiani e islamici. Nell' aprile 1922
fu acquisito alia Biblioteca, in forma di omaggio presehtato al Pon-
tence dair architetto e storico dell' arte senatore Luca Beltrami e da
suoi parenti e amici, un gruppo cotnpsdto di manoscritti islamici
(nn: 946-1206, 1357-1375) provenienti dal Yemen, ultima rimanenza
dell'enorme congerie di manoscritti messa insieme a San'ffi' dal com-
merciahte lombardo Giuseppe Caprotti, di cui, com' e noto, la maggior
parte si trova nella Biblioteca Ambrosiana di Milano < 8 '. I numeri
(1) Non fe qui il luogo di aiiceiinare, neppure sommarlamente, all* interesbante
e poco nota storia della formazione dei fondi arabi della Vatieana: a essa attende
da tempo mons. Tisserant colla singolare competenza che gli viene dalla lunghis-
eima consuetudine coi codici orientali della Biblioteca. Un rapido orientamento
intorno aUa consistenza dei vari fondi rispetto ai manoscritti arabi in essi contenuti
pu6 trovarsi in Jbannb BiGNAMi-ODiBa, Guide au dtpartement des manuscrits de la
bibliotMqm du Vatican (Melanges d>Archeologie et d'Hisioire de I'ticole francaiBe de
Rome, XLI, 1934, 20&-239), p. 236.
(2) II 786 e una carta d'Egitto Btampata in rame, il 787 una riunione di
frammenti.
(3) La storia del fondo yemenico (Nuovo Fondo) dell'Ambrosiana e legate
ai nomi dell' arabista Eugenio Griffini (1878-1925) e del preletto deU' Ambrosiana
Prefazione iz
successive fino al 1379 sono in massima parte acquisti fatti nel 1923
e 1926 in Qriente, per incarico del Pontefice, dall'attuale proprefetto,
allora scrittore, della Vaticana mons. Tisserant, in parte minore pro-
vengono dalle Congregazioni dei Riti e del Sant'Uffizio, da doni e
da acquisti sporadic! : codici cristiani e islamici sono framraisti. Un
ultimo gruppo compatto di manoscritti islamici, di accessione recen-
tissima, e costituito dai nn. 1380-1477 che provengono da una col-
lezione privata di Costantinopoli, contenente in prevalenza mano-
scritti turchi e persiani, acquisita alia Biblioteca nel settembre 1934.
I pochi numeri che seguono al 1477 provengono da frammenti messi
insieme nella ricognizione del materiale compiuta in occasione della
composizione del presente elenco, salvo il n. 1484, il quale ha rice-
vuto rattuale segnatura in seguito al suo trasporto dal n. 788 bis,
col quale era finora segnato.
I codici Barberiniani orientali, entrati nella Biblioteca
Vaticana nel 1902, comprendono, senza alcuna distinzione n6 di
lingue n6 d} materia, manoscritti ebraici, siriaci, persiani, turchi (1) ,
e flnalmente 73 arabi, di cui 56 islamici ,s '.
II fondo Borgiano arabo, proyeniente dal Collegio Urbano
della Congregazione De Propaganda Fide ed entrato in Biblioteca
nel 1902, comprende 275 codici, dei quali 114 islamici e miscellanei
contenenti scritti cristiani e islamici, frammisti nella numerazione
coi cristiani.
II fondo Rossiano, entrato in Biblioteca nel 1922 <8) , com-
prende, con altri manoscritti orientali, 18 manoscritti arabi, dei quali
16 islamici: la numerazione del fondo 6 fatta senza distinzione di
lingue.
II presente elenco segue, per ciascuno dei quattro fondi, la
numerazione di biblioteca, e presenta pertanto lacune nella serie
progressiva, corrispondenti ai. numeri estranei alia materia compresa
neir elenco stesso. Nell'Appendice sono enumerati alcuni scritti isla-
mici che si trovano in codici miscellanei compresi nella serie cri-
monsipnor Achille Ratti (il Pontefice regnante Pio XI): v. Luoa Beltrami, Eugenio
Qrifflni bey, MilaDO 1926. Di maDOScritti raccolti dal Caprotti e formata anche la
collezione Glaser della Biblioteca di Stato di Monaco di Baviera.
(1) Nonche il Salterio pentaglotto, descritto in S. Gr6baut et E. Tisserant, Co-
dices Aethiopici Vaticani et Borgiani, Barberinianus Or. 2, Bossianus 866. Roinae 1936.
(2) II n. 165 e stato messo insieme recentemente con frammenti appartenenti
al medesimo fondo.
(8) V. La Civiltb Cattolica; a.. 73, 1 320-335 (quaderno 1720 del 18 febbraio 1922).
Prefazione
sfciana dei an. 1-194: essi mi sono stati segnalati dal prof. Graf nel
corso delle sue ricerche, ne e da escludersi che, col proseguire di
queste, vengano riscontrati altri scritti islamici anche in codici se-
gnati con numeri superiori al 194 e che non sono stati esplorati da
me, perche indicati come esclusivamente cristiani nei cataloghi As-
aemani-Mai e Ciasca (Crispo-Moncada) di cui sara detto piu innanzi.
II termine «islamico» e naturalmente da intendersi in senso al-
quanto largo. Nessuno penserebbe di escludere da un elenco di mano-
scritti islamici opere di matematica o di medicina scritte da autori
ebrei o cristiani, giacche la loro materia, il loro metodo, il loro lin-
guaggio non diiferiscono in nulla dagli analoghi scritti di autori
musulmani< 1 ). Lo stesso vale per la grammatica, la lessicografia e,
in una certa misura, anche per la poesia. Da ci6 e sorta (ne poteva
essere altrimenti) una certa incongruenza, in quaiito che, p. es., al-
cuni codici delle opere grammaticali di Germanos Farhat e del divano
di NTqnla as-Ss'lg (cf. nn. 847 854 857. 2) sono compresi nell'elenco
perch6 si trovano collocati nelle serie miste, mentre non vi figurano
altri codici contenenti le medesime opere, perche appartengono alle
serie cristiane. I nn. 244 245 e Ross. 924 sono stati compresi tra gli
islamici perche 1' opera che contengono si presenta come tale, pur
essendo in realta uno scritto pseudepigrafico cristiano. II h. 278, che
e samaritano, e stato incluso per salvarlo dall'oblib:
Poiche i codici di tutti i fond i (salvo i nn. 195-890 ricordati
sopra, e colle riserve di cui si e detto) si susseguono nella nume-
razione senza alcun riguardo al loro contenuto (nei fondi Vaticano
arabo e Borgiano arabo i codici sono ordinati, all' ingrosso, secondo
formati decrescenti), si rendeva necessafio un sommario sistematico
della materia: esso costituisce il primo dei tre indici di cui e for-
nito il presente volume, gli altri due essendo dedicati ai nomi degli
autori e aititoli delle opere. Nel primo di questi si sono trascurati
gli altri nomi propri occasiorialmente citati, i quali saranho natu-
ralmente compresi (insieme con moltissimi altri di bopisti, posses-
sori ecc.) negli indici del futuro catalogo.
Di una parte dei codici qui sotto elencati esistono gia cataloghi
e indici : dei Vaticani arabi 1-787 si ha un catalogo redatto in mas-
sima parte da Stefano Evodio Assemaniw, il quale si valse larga-
(1) Questa considernzione mi ha fa Mo comprendere nell'Appendice un intero
codice, il n. 183.
(2) Catalogus Codicum Bibllothecae VaHcanae Arabicorum, Persicomm, Tur-
cicorum, Aefkiopicorum, Copticorum, Armenieorum, Ibericomm, Slavicorum, Indi-
Prefazione xi
mente del primo catalogo di Abramo Echellense e di Matteo Nai-
roni e degli appunti dello zio Giuseppe !3. Assemani. E notp che la
forma in cui il detto catalogo e stato pubblicato dal Mai, dopo la
morte di Stefano Evodio e del suo continuatore Antonio Assemani,
e quanto mai difettosa, essendo stato escluso, per ragioni tipografiche,
l'uso di caratteri arabi: e pertanto accaduto che cosl i titoli delle
opere, in traduzione latina non sempre fedele, come i nomi degli
autori, spesso mal letti, sono molte volte irrioonoscibili. Ma, anche a
prescindere da ci6, il catalogo e zeppo di errori, di equivoci e di
omissioni, doyuti a scarsa e inesatta nozione della letteratura araba
islamica, che pure molti dotti europei della medesima et& conosce-
vano con assai maggior copia e precisione^. Lo scarso aiuto che il
catalogo porge per la conoscenza del fondo Vatican o arabo ha fatto
si che esso, che pur e abbastanza spesso citato in opere del secolo
scorso, e oggi quasi completamente dimenticato^ ; importanti mano-
scritti di opere che sono state studiate e pubblicate in edizione cri-
tica negli ultimi decennii, e che pure erano ricqnoscibili anche di
sui dati del catalogo, sono stati ignorati dagli studiosi che si sono
occupati di quelle opere W. .
I nn. : 788-929, impropriamente designati come <Nuoyo fondp»,
sono stati descritti, insieme coi codici siriaci e copti di nuova ac-
cessione, dal padre Agostino Ciasca (1835-1902), allora scrittqre della
Vaticana, poi cardinale, noto per i supi lavori di filologia cppta e
per 1' edizione della versions araba del Diatessaron di Tazianp, in
un catalogo che si conserva manoscrittp nellasala di studio della
Biblioteca W. II lavoro del Ciasca, che, per quanto compiuto con cura
e serieta, lascia alquanto a desiderare per ci6 che riguarda i mano-
corutn, Sinensium ; item eius partis Hebraicorum et Syriacorum, quam Assemani
in edition? praetermiserunt, edente Angelo Maio. Komae 1835 {Scriptorum Veierum
Nova Coilectio IV).
(1) Per non citare che an caso, il piii comico forse di tntti, il n. 592, che nel
Catalogo e descritto come « Mahometan! anonymi acris resppnsio contra illos, qui
Mahometi non credunt, neque eius prodigiis » , non e altro che un libro di pre-
ghiere che comincia, avendo perduto il primo foglio, a mezzo della sura 6* del
Corano!
(2) II Brockelmann nella sua storia della letteratura araba non lo conqsce
direttamente e lo cita sempre, come ho . potuto constatare attravereo ripetuti con-
fronti, soltanto di seconda mano, principalmente dai oataloghi di Gotha e di Leida.
(3) Cf., p. es., i nn. 320 e 780.
(4) Segnato col n. 61: Supplementum ad Caialogum codicum orientalium lii-
bliothtcae Vaticanae (senza nome di autore).
xu Prefazione
scritti islamici, e stato plagiato (1 > da C. Crispo Moncada », il cui
catalogo ha incontrato maggior fortuna di quello Assemani-Mai <»>,
ma che, oltre al ripetere gli errori del Ciasca e ad aggiungerne di
propri, formicola di sviste tipografiche. Nel presente elenco non si
e tenuto nessun conto, com' e ovvio, delle pubblicazioni suddette.
Dei numeri posteriori al 929 non esiste alcun elenco o inventario
complete. Per la prima porzione dei manoscritti yemenici, circa 150,
ho potato valermi d; alcuni appunti molto sommari presi dal Tisse-
rant subjto dopo l'ingresso dei codici in Biblioteca e da lui, colla
consueta liberalita, messi a mia disposizione. Dei manoscritti prove-
nienti da Costantinopoli (nn. 1380-1477) si ha un breve inventario
redatto dall'ultimo proprietario.
II fondo Barberiniano orientale e sbmmariamente descritto in un
inventario manoscrittoe in un indice alfabetico che si trovano nella
saladi studio della Biblioteca <*> e che ripetono le indicazioni apposte
ai rispettiyi codici, risalehti probabilmente, per quanto riguarda i
manoscritti arabi, a ecclesiastici maroniti (in alcune annotazioni si
riconosce la scrittura di Giuseppe S. Assemani). Inutile dire che il
sussidio che essi porgono pe« la corretta identiflcazione delle opere
e presso che nullo. Quasi esclusivamente su queste indicazioni si
fondano le scarse e inesatte notizie pubblicate dal Hammer-Pure-
stall W. 6
I codici del fondo Borgiano arabo sono ottimamente, benche
molto soramariamente, descritti in una recente pubblicaziohe del
Tisserant < 6 >. Sarebbe state pertanto superfluo comprenderli nel pre-
(1) La parola e dura ma roerifcata: G. Gabribli, Manuale di bibliografia colo-
nial, Roma 1916, I 285: «copia non sempre corretta », ripetufco in Manoscritti e
carte orientali nelte biblioleche e negli archivi d' Italia, Pirenze 1930, p. 41 (Biblio-
teca di bibliografia italiana X).
(2) / codici arabi Nuoyo Fondo della Biblioteca Vaticana descritti da C. Crispo-
Moncada. Palermo 1909. E omessa la descrizione del n. 929.
(3) II Brockelmann lo cita regolarmente nel suo 2° volnme (11 1» e anteriore
alia pubblicazione del catalogo). Si noti che il Crispo-Moncada ha commesso due
errori nella numerazione, facendo corrispondere al suo n. 44 il humero di biblio-
teca 832, mentre corrisponde al n. 829, e proseguendo l'errata numerazione fino
al 926 (che presso di lui e 929); il n. 927 e da lui sdoppiato in 930 e 981.
(4) Segnati rispettivamente coi nn. 377 e 173.
(5) G. Da Hammbr, Leliere sui manoscritti orientali e particolarmente arabi
che si trovano nelle diverse biblioteche d'ltalia. Lettera V, m Biblioteca Italiana o
sia Gwrhate di Letteratura, scienze ed arti, L, 1828, 169-161.
(6) E. Tissbrant, Inventaire sommaire des manuscrits arabes du fbrids Borgia
a la Bfbliotheque Vaticane, in Miscellanea Francesco Bhrle V (Studi e testi 41),
Prefazione xm
sente elenco, se non fosse sembrato opporfcuno e comodo per gli
studiosi avere riunite in una sola opera le notizie relative a tutti
quanti i manoscritti arabi islamici della Vaticana. Com'e ovvio, Tul-
teriore studio dei manoscritti ha dato occasione a qualche rettifioa
e a qualche nuova identificazione.
Dei pochi codici arabi del fondo Rossiano si ha una descrizione,
sommaria ma in complesso esatta, in schede annesse ai singoli codici,
il cui contenuto e riprodotto nell' indice alfabetico dell' intero fondo
che si conserva manoscritto nella sala di studio della Biblioteca < I} .
A chi percorrera o consultera questo libro desidero rammentare
espressamente che esso e, come appunto dice il titolo, un semplice
« elenco > e non un « catalogo > : non ho spinto la minuzia fino a
menzionare i piccoli frammenti, le infinite faw&'id e rnasa'il di cui
sono zeppi tanti manoscritti, le annotazioni di lettori. Se delle opere
senza titolo e acefale e dei frammenti anonimi ho tentato, spesso con
successo, 1' identificazione, ho tuttavia rimesso a miglior tempo l'in-
dagine, quando essa si presentava troppo lunga e ardua.
Intento esclusivo dell' elenco e quello di fornire l'indicazione
quanto piu possibile precisa delle opere contenute nei quasi 1200
manoscritti arabi islamici della Vaticana. Quanto si riferisce aH'aspetto
esterno dei codici, alle loro caratteristiche paleograflche, alia loro
storia e stato di proposito omesso o ridotto al minimo indispe^sa-
bile W. .Di ciascun codice e stata data in parentesi, dopo l'indica-
zione del numero di biblioteca, la data (quando sia segnata nel codice
stesso) o l'eta approssimativa, il formato in centimetri, il numero
dei fogli W. Di ogni opera o parte di opera e dato il titolo e l'autore,
Roma 1924, p. 1-34. II Tisserant ha inolfcre messo a mfa disposizione, oltre ai fogli
gia stampati del Catalogo del fondo Borgiano arabo da lui iniziato piu di 25 anni
fa, anche gli appunti da lui presi sui manoscritti dell'intero fondo e servitigli per
la composizione delYJnventalre sommaire.
(1) Segnato col n. 181.
(2) Sono stati peraltro sempre segnalati come tali i codici in scrittura ma-
grebina o yemenica (salvo che per il grappo di provenienza Caprotti, nn. 946-1206,
1857r-1875, i cui codici s'intendono sempre in scrittura yemenica, a meno che non
sia indicato altrimenti).
(3) Si sono seguite le norme generali dei cataloghi yaticani, secondo le quail
ai fogli preliminari non numerati e assegnata una numerazione in cifre romane; gli
altri fogli sprovvisti di numerazione sono indicati, premessovi il segno +, col numero
del foglio numerato che li precede segulto dalle lettere a, 6..V; l'omissione di
qualche numero e indicata premettendo ai numeri omessi il segno — .
xrv Prefazione
completando, rettificando o supplendo l'uno e l'altro quando ne sia
il caso: si e posta cura particolare nel riferire integralmente e cor-
rettamente i nomi degli autori, segnalando le variant! che talora vi
s incontrano, e nel dare, quando ne sia il caso, le different* deno-
minazioni sotto cui e nota una medesima opera (1'aver omesso cid
e spesso causa di confusione in molti cataloghi e repertori). Per cia-
scuna opera si rimanda regolarmente alia Geschichte der arabischen
iterator del Brockelmann (quando l'opera non figuri in questa, a
IJSggI 6ahfa, a cataloghi di manoscritti in cui essa si trovi o ad
altre opere) e, per opere che si trovano a stampa, al dizionario bi-
bliografico del Sarkis; ai copiosi cataloghi degli stampati del British
Museum (Ellis e Ellis-Fulton) si rimanda solo quando essi forniscono
notizie omesse nel Sarkis (debbo confessare che mi pento, ora di non
averh citati sistematicamente) ; all'Enciclopedia dell'Islam soltanto
quando essa dia (il che non sempre avviene) qualche cosa in piu del
Brockelmann.
Nell'assidua consultazione di quest'ultimo ho riscontrato (circo-
stanza ben nota a ogni studioso della letteratura araba) frequenti
erron e omissioni, che ho corretti come meglio sapevo, talora facen-
done espressa menzione, ma piu spesso tacitamente: rammentino
pertanto i lettori che, quando i miei dati divergono da quelli del
Brockelmann, cid e dovuto a controllo fatto sulle fonti. Col segnalare
quanto si trova di men che esatto e complete nella grandiosa opera
del Brockelmann non si intende toglierle importanza: soltanto chi
labbia avuta lungamente sott'occhio pud renders! pienamente conto
degh incalcolabiU servigi che essa ha resi e continua (anche oltre
trent'anni dopo la sua pubblicazione) a rendere alia scienza. Al ri-
mando al Brockelmann ho fatto seguire, quando ne era il caso, quelli
a cataloghi piu recenti o trascurati da lui; ma tali aggiunte non
sono ne sistematiche ne complete, e solo ho abbondato, anche piu
del necessano, nel citare cataloghi di biblioteche italiane, giacche
essi sono nmasti flnora poco noti. Di citazioni, in genere, sono
stato assai parco, ed ho omesso di ripetere quelle che il lettore tro-
vera m una delle opere gia da me menzionate: non era mia inten-
zione dare un repertorio bibliografico completo ne ho voluto fare a
buon mercato sfoggio di erudizione. Per lo stesso motivo quarito e
risultato di ricerche personal! non e, per lo piu, messo in particolare
evidenza.
La descrizione dei manoscritti yemenici e piii ampia e piu mi-
nuziosa di quella degli altri, trattandosi di un cam po della letteratura
Prefazione xv
araba ancora imperfettamente esplorato: in questo lavoro, oltre che
dalle notizie fornite dai cataloghi di Berlino, del British Museum
(Supplement*)) e da quel poco che e stato reso noto della collezione
Glaser di Monaco . <»>, ho tratto inestimabile utilita dal catalogo ini-
ziato dal Griffini del Nuovo Fondo dell'Ambrosiana, che sopravvenuti
impegni dell'autore, e inflne la sua morte immatura, hanno purtroppo
interrotto e l'uso del quale e reso molto incomodo dalla mancanza
di indici alfabetici. Mi sono poi potuto valere, con vantaggio gran-
dissimo, di un sussidio inedito : 1' inventario redatto dal Griffini del-
1' intero fondo yemenico dell'Ambrosiana. Destinato a essere custodito
in avvenire nell'Ambrosiana stessa, esso si trova ancora provviso-
riamente presso la famiglia del Griffini, e ho potuto ottenerlo in pre-
stito per gentile e generosa concessions della madre del mio com-
pianto amico, mediante 1' intercessione della valorosa discepola di lui,
la signorina prof. Angela Codazzi. Si tratta di appunti molto
rapidi e sommari, alcuni ancora in stadio embrionale, talvolta di
difficile lettura per chi non abbia pratica della materia contenutavi:
tuttavia mi sono stati di immenso aiuto, permettendomi di accertare,
o di supporre, 1' identificazione di alquante opere. Le mie supposi-
zioni ho potuto poi confermare, o riscontrare insussistenti, mediante
un esame diretto dei manoscritti ambrosiani che mi e stato consentito
fare durante una permanenza di due settimane a Milano, nell'aprile
1934. Alia brevita del soggiorno ha supplito, coll'abolire in mio fa-
vore ogni formalita ufficiale, 1' inesauribile e arnica cortesia del pre-
fetto dell'Ambrosiana, monsignor Giovanni Galbiati, che in tal
modo si e reso ancora una volta benemerito del progresso degli studi.
Cosl com'e, questo mio lavoro presenta numerose imperfezioni
e deficienze, delle quali sono il primo a essere conscio. Non solo esso
e stato compiuto, redatto e stampato con molta piu rapidita di quanta
avrei desiderate (benche il lavoro sia durato circa due anni e mezzo,
non ho potuto dedicarvi, di regola, se non le ore antimeridiane), ma
mi sono altresl rimaste inaccessibili alcune opere di cui avrei dovuto
valermi con vantaggio: alcuni cataloghi di manoscritti, molte edi-
zioni di testi, specialmente stampe orien tali, alcune delle quali non
ho potuto affatto consultare e altre ho avute a mano soltanto per
poco tempo e fuori dei locali della Biblioteca Vaticana, lontano quindi
(1) Rimangono purtroppo ancora ignote la collezione Glaser della Biblioteca
di Stato di Vienna e quella T^andberg dell'Universita Yale a New Haven, ambedue
ricchissime di p.odici yemenici.
ABBREVIAZIONI PRINCIPAL!
Sono messi tra parentesl spezzate < ) i titoli di opere e i nomi di autori, o
parte degli uni e degli altri, che non risultano dal frontispizio del manoscritto
ne dall'introduzione o dalla conclusione dell'opera di cui si tratta, ma sono stati
restituiti per congettura. Tra parentesi tonde ( ) sono messi i rimandi a opero
bibliografiche o a cataloghi in cui e menzionata come esistente l'opera a cui i
rimandi si riferiscono; il riinando preceduto da c(on)f(ronta) o da v(edi) designa
soltanto la presenza di notizie intorno all'autore, senza menzione espressa del-
l'opera. Con n(wmero), preceduto, ae si tratta di codici di altri fondi che del Va-
ticano arabo, dalla sigla di tali fondi, si rimanda ad altri esemplari delln mede-
sima opera descritti precedeutemente nell'Elenco; se precede x(edi), il rimando
si riferisce a esemplari che saranno descritti piu avanti. - Nell' indicazione di date,
sec(o/o) e a(nno) si riferiscono di norma all'era islamica (egira) ; quando debbano
riferirsi all'era vqlgare sono seguiti da d(opo) C(risto); con va(prto) e indicato l'anno
di morte del personaggio di cui si tratta. -I codici s'intendono sempre cartacei,
quando non siano designati coine membr(a)urcef) ; i fogli privi di scritture signifi-
cative sono designati come vac(anfi). - I versetti del Corano sono citati secondo
i numeri deH'edizione del Cairo detta «del re Fu'ad».
1. Opere bio-bibliografiche e pubblicazioni periodiche.
Br, C Brockelmann, Gcschichte der arabischea Literatur. Weimar-Berlin 1898-1902.
Caetani-Gabrieli, Onom. ar. L. Caetani e G. Gabrieli, Ondmasticon arabicum,
ossia repertorio alfabctico dei nomi di persona e di luogo contenuti nelle prin-
cipali opere . .'. . relatve all' Main. Vol. II (A'abil-'Abdallah). Roma 1915.
Chauvin, Bibl. ar. V. Chauvin, Bibliographic des ouvrages arabes ourelatifs attx
Arabes public's dans I' Europe chrttienne de 1810 a 1885. Liege 1892-1922.
Dttrar Ibu Hagar al-'AsqalSni, ad-Durar al-k&mina ft a l yan al-mi'a at-tamina.
Hyderabad 1348-1350.
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at- ultima iva. t-sodat. Litografta pe.siana, 1304-1306. '
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Sarld 1326 Tm /So^^ ^"^"^ «'-'«>-«%2/« ^'/-mu'amria. Cairo
1326-1328 (1928-1930) (t.tolo francese: Dictionnaire encycloptdique debibtio-
graphte arabe).
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al-qarn as-scibi'. Cairo 1348.
Sawkani Mulhaq Muhammad b. Muhammad ZabSra, Mulhaq at-badr at-tali'
(Appendice al vol. II dell'opera precedence).
Suter ■ H. Suter, Die Mathematlker und Astronomen der Araber und ihre Werke
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rr kk-u ' I Nachtrd 9 e ", w <* Berichtiyiingen, Leipzig 1902 (ibid. XIV)
Tabbah Muhammad Ragib at-Tabbah, 1'lclm au-nnbatiV bi-ta'rih Hatab «?-
sahbet. Aleppo 1342-1345. fl •
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Abbreviation! principali xxi
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dei manoscritti dal Dr. Grifpni legati alia Biblioteca Ambrosiana. Milano 1926
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Ambr. N. F. E. Grimni, Lista dei manoscritti arabi Nttovo Fondo della Biblio-
teca Ambrosiana di Milano, Rivista degli studi oriental III 253-78, 671-94,
901-21, IV 87-106, 1021-48, VI 1283-1316, VII 61-130, 665-628, VIII 241-367
e in volume col titolo Catalogo dei manoscritti arabi di nuovo fondo della
Biblioteca Ambrosiana di Milano. Vol. I: codici 1-475. Roma 1910-1919. Le
lettere D, E, F, G, H seguite da numeri si riferiscono alia aeguafcura delle
collezioni dei manoscritti arabi Nuovo Fondo non ancora catalogate.
Amin Landberg C. Landberg, Catalogue de manuscrits arabes provenant d'une
bibliotheque prive'e a el-Medina el appartenant & la maison E. J. Brill.
Leide 1883 [una parte del manoscritti e nuovamente descritta in Leid.*].
App.v Codici Vatican! arabi parzialmente descritti nell' Appendice a questo
Elenco (p. 281-2).
Bankip. Catalogue of the Persian and Arabic manuscripts in the Oriental Public
Library at Bankipore. Patna-Calcutta 1902 segg.
Bankip. Miftah Miftah al-kunilz al-hafiyya. Patna 1918 [Elenco sommario dei
manoscritti della Oriental Public Library].
Barb. Codici del fondo Barberiniano orientale della Biblioteca Vaticana enume-
rating presente Elenco.
Batavia Suppl. S. Van Koukel, Supplement to the Catalogue of the. Arabic ma-
nuscripts preserved in the Museum of the Batavia Society of Arts and Sciences,
Batavia 1913. ,
Berl. W. Ahlwardt, Verzeichnis der arabischen Handschrlften der kdniglichen
: Bibliothek zu Berlin. Berlin 1887-1899 [Die Handschriften-Verzeichnisse der
kOniglichen Bibliothek m Berlin VII-IX, XVI-XXII.].
(1) Alcune delle abbreviazioni relative a cataloghi di manot>critti compaiono
nel corso dell' Elenco, per inavvertenza del compilatore, in una doppia forma, una
piu contratta e l'altra piu distesa. La parte sovrabbondante di questa seconda
forma e messa tra parentesi in questo quadro delle abbreviazioni. - Le cifre che
seguono alle abbreviazioni si riferiscono sempre ai numeri del relativo catalogo:
quando occorre cltare le pagine, cio e espressamente indicato con «p. ».
x *i r Abbreviation! principal!
Berl. pers. W. Pertseh, Verzeichniss der persischen Handschriften der kbniglichen
Bibliothek zu Berlin. Berlin 1888 [Die Handschriften-Verzeichnisse ecc. IV].
Berl. tiirk. W.Tertsch, Verzeichnixs der tUrkischen Handschriften der k. Biblio-
thek zu Berlin. Berlin 1889 [Die Handschriften-Verzeichnisse ecc. VI].
Beyrouth L. Cheikho, Catalogue raisonni des manuscrits de la Bibliotheque
Orientale. Beyrouth 1912-1929 [Melanges de I'Universiti Saint-Joseph VI 218-
304, VII 244-304, VIII 387-440, X 105-179, XI 143-306, XIV 107-161].
Bodl. I I. Uri, Bibliothecae Bod/eianae codicum manuscriptorum orientalium . . .
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Bodl. II A. Nicoll, E. B. Pusey, Bibliothecae Bodleianae codicum manuscriptorum
orientalium catalogi partis secundae volumen primum (secundum). Oxonii
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Bodl. Pers. E. Sachau, A. Ethe, Catalogue of the Persian, Turkish, Hindustdnt,
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Bodl. Syr. I. Uri, Bibliothecae Bodleianae codicum mamiscriplorum orientalium . . .
catalogus. Pars prima. Codices Syriaci (p. 1-26).
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collection, Memorie dell'Accademia dei Lincei, ser. 3» XIII, 1883-84 pp. 163-
395. .:.,' .,*£
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valermi della nuova edizione, Dar at-kutub al-misriyya. Fihrist al-kutub
al- l arabiyya alr*naw<fnda bi'd-dar Cairo 1346 segg.].
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Copenh'. Pers. A. F. Mehren, Codices Persici, Turcici, Hindustanici .. . Hafniae
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Cpoli Costantinopoli, segulto in generale dall'abbreviazione del titolo del perio-
dico in cui il relativo manoscritto fe el en ca to.
Dam. Sigill Sigill galll yatadamman ta'tlmat al-Maktaba al-'umUmiyya . . . ,
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Roma Cas. L. Bonelli, Catalogo dei codici drabi, persiani e turchi della Biblio-
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Torino C. A. Nallino, / manoscritti arabi, persiani e turchi della Biblioteca Na-
iTuoi l-m™' M<m0rie d£U ' AcCademia delle Sci «™ * Torino, serie 2 V
Torino Ace. C. A, Nallino, I manoscritti arabi, turchi e sir iaci delta R. Acca-
™Z\Vlm™sl™ 10 ' Mem0rie ™ A *^'W:**»» di Torino,
TUl> ' ?i', S ^, b0ld ' Vereeichnis der arabischen Handschriften der k&niglichen Uni-
ver^mts bMiothek zu Tmingen. Tubingen 1907 [in Verzeicknis dtrTLZ
(an. 1-46); M Weisweiler, UnimrsWtsbibliothek Tubingen. Verzeichnis der ara-
bischen Handschriften II. Leipzig 1930 (nn. 47-247)
^J£^,. Sf >*&** ^'^ ^^ *-""*■ «W
UpSft L v°'/' T r ° rr * erft ^^ ^ £ "' jPe,,s ' ct ' e < ^^i Bibliofhecat Regiae Uni-
versitalts Upsaliensis. Upsaliae-Lundae 1849
^ti^i^a BerrtM ^ Wto '* rt JWI ^ sato ' Ie Afo "* ^'^ XXII »
Vat 'Sv C ° d i i dCl . f0Ud ° VatiCan ° arab ° DOn C0,n P re8i nel ***** Elenco
(codici arabi enstiani). "
Vat >?y' , P J^° TU> , m persischen nnd tUrktsehen Handschriften des Vatikam
V i ?$£"* *" ****** mo ^nlandischen Gesellschaft LI, 1897 1-65
ale Landberg Sammlung arabischer Handschriften des Dr. C. Grafe'n Landberg
enm Verkauf angeboten von Otto Harra 9 sowit Z , Bnchhandler. Leipzig 1900
Wien' O ^ , De n a Bibl i° t6Ca de,,a Ya,e UniVerai * a N6W Ha -n]
toJ^E f '• ?J ar t^' *"*"«*«» *""* turkischen Handschriften der
kaiserlich-kbmghchen Hofbibliothek zu Wien. Wien 1865-1867
Wien Akad A. Krafft, Die arabischen, persischen und tUrkischen Handschriften
der k. k. Orientalischen Akademie zu Wien. Wien 1842. «»««*«/*»
CORREZIONI E AGGIUNTE
P. 2 lin. 3 dal basso: Hngell, 1. Fliige).
P. 6 lin. 21 (Dal&\l al-bayrat); cl I. Goldzther, WZKM XV 40.
— lin. 5 dal basso (HH): agg. II 17 n. 1650.
P. 6 lin. 9: agg. nn. 1143* 1184'; Hn. 7 dal basso: agg. n. 480; lin. 6
dal basso: 1. Borg. 53 s ; lin. 5 dal basso: 1. n. 870'.
P. 7 lin. 7 dal basso: agg. (Gotha 778»/i).
P. 11 lin. 24: anonimo 1. senza titolo.
P. 13 lin. 13: dopo 580' agg. Borg. 254',
— Jin. 5 dal basso: 1. Borg. 171 '.
P. 15 lin. 2: ]. IsmS'il; lin. 5: 1. Bufclan; lin. 15: 1. Ibn Mam mat! (cf. I.
Kratehkovsky, al-Andalus III 89 J ).
P. 18 lin. 13: il riinando ai nn. 743-746 va trasportato alia fine del n. 281.
P. 19 Jin. 8: agg. Cf. Borg. 3«; lin. 9: 1. Ahmnd b. 'All; lin. 25: agg. n.
1374 «; lin. 6 dal basso: 1. 938".
P. 22 lin. 25: 1. Ahmad b. Yahya; lin. 26: agg. n. 1065 \
P. 23 lin. 12: 1. AfnwOzib; lin. 26: agg. V. Borg. 265 ».
P. 26 lin. 8: 1. Hasiya.
P. 31 lin. 12 e 13: 'IsSmaddin e Ibrahim b. Muhammad b. 'Arabsah al-Isl'a-
ra'Ini (cf. Br. II 410 § 1 l e n. 1078*); 'Abdalgafttr e Radiyyaddln al-Lari (cf.
Caetani-Gabrieli, Onom. or. 210 n. 3123-3118).
P. 33 lin. 9: agg. 1162*.
P. 36 lin. 19: 1. Tahafut: lin. 3 dal basso: 1. ol-Wafl.
P. 37 lin. 6: 1. -safi; lin. 10: 1. Mas'nd; lin. 20: agg. Cf. nn. 1120" 1142»;
lin. 26: 1. '''All.
P. 38 lin, 4: agg. V. n. 1179; 1.13 ). 1283» (la Lamiyya di Ibn al-Wardisi
trova stampata anche in Magdni ol-adab IV 92-4).
P. 46 lin. 22: agg. v. n. 1184 8 ; lin. 8 dal basso: 1. arabo-italiano.
P. 47 lin. 12: agg. n. 1011.
P. .51 lin. 14: 1. <'Ali b.) Aydamur; lin. 21: agg. v. Borg. 40.
P. 63 lin. 7: 1. al-Mawsili.
P. 56 lin. 6: agg. n. 1066 »; lin. 7: 1. Borg. 260".
P. 60 lin. 2: 1. Ahmad b. Sulayman Ibn Kamal Pasa.
P. 65 lin. 22: si tratta dello stesso scritto contenuto nel n. 936, il modello
del quale ne era forse copia.
P. 67 lin. 6 e 7: 1. sec. xi.
xyviji Correzioni e aggiunte
P. 69 lin. 5: agg. V. n. 759; lin. 10: agg. alcuni passi di questo codice,
relativi all' invasione dei Tartari in Siria nel 658, sono ora pubblicati in Orientalia
IV; lin. 9 dal bas9o: agg. lunghi brani di questo codice, relativi alia storia del-
l'Africa settentrionale, sono di imminente pubblicazione a cura di R. Brunschvig;
lin. ult.: v. ora Oh. Ledit, Mairiq XXXIII, 1935, 161-223.
P. 70 lin. 15-6: 1. 'Abdalmu'^i.
P. 72 lin. 5: 1. n. 281; lin. 18: inserire 760 (sec. xvm d. C, cm. 36 X 23, ff. I.
160). Taqwlm al-bulddn di Abu'1-fida', copia del n. 266 l e9eguita da Leonzio Salim
(v. n. 721).
P. 73 lin. 2: 1. Tanqlh.
P. 76 lin. 4 dal basso: agg. n. 1140*.
P. 76 lin. 4: 1. Abu" Bakr <b. Isma'il) a$-SanawanI (cf. Muhibbi I 79-81);
lin. 9 agg. (Br. II 326 »•).
P. 77 lin. 12: 1. Borg. 132 s ; lin. 14: 1. Ibn IJalawayh.
P. 78 lin. 4 dal basso: V. n. 1070
P. 79 lin. 8 dal basso: 1. 705 e agg. nn. 1277 Borg. 259.
P. 80 lin. 3 dal basso: agg. n. 1106 l .
P. 81 lin. 8: 1. 1243.
P. 82 lin. 16: sull'aufcore cf. n. 1473.
P. 84 lin. 6: agg. l'esponente *; lin. 7: cf. n. 1191 K
P. 88 lin. 7; agg. V. n. 594.
P. 89 lin. 7 dalbasso: 1. v..».
P. 93 lin. 11: agg. n. 1113'; lin. 23: agg. n. 1143*.
P. 94 lin. 6: 1. 35 (invece di 26); 1. 22: 1. 292? ; lin. 26: 1. 1065 »; lin. 27:
1. al-Gusayyil; Jin. 7 dal basso: sopprimere 1375»; lin. 3 dal basso: 1. 1375 f. 110*>
(invece di 1374*).
P. 95 lin. 19: agg, 1043*.
P. 96 lin. 16: 1. 1134 X
P, 97 lip. 10 dal basso: 1.336 *,
P. 98 lin. 3 dal basso: 1. Tahiti.
P. 100 lin. 4 dal basso: 1. al-&adwal.
P. 102 lin. 23: 1. 'AH b. al-Hasan.
P. 105 lin. 16: agg. 1130".
P. 108 lin. 27: 1. Qala'id.
P. 109 lin. 16: 1. as-Saylaqiyya; lin. 19: 1. V. n. 1187* e cf. n. 1197 ».
P. 110 lin. 6: agg. V. n. 1028 l ; lin. 20: 1. Hutbat.
P. Ill lin. 9: v. ora O. Lofgren, Bin Hamdanl-Fund 7-13 (Uppsala Uni-
versiteds Arsskrift 1935: 7).
P. 112 lin. 9 dal basso: agg. Borg. 132*.
P. 116 lin. ult.: 1. 1045 (invece di 1043).
P. 117 lin. 21 (Ibn al-Hadi): l'autore e meglio noto colla hihra Ibn al-Wazir.
P. 121 lin. 14: 1. 'aqaHd.
P. 122 lin. 9: 1. al-HadawI; I. 26: 1 as-Sirafi
P. 127 lin. 6: il main, Hiddyat al-mubtadi\ ."si trova al n. 1162 ».
P. 128 lin. 21-22: 1. 'Abdarrahman b. Hamza.
P. 137 lin. 1: 1. Ai'ari; lin. 18: agg. V. n. 1361 «.
P. 188 lin. 6: agg. Borg. 169* 161 «.
P. 139 lin. 20: agg. V. n. 1304*; lin. 8 dal basso: sopprimere,?.
Correzioni o aggiuntn xxix
P. 142 lin. 8: ]. aqtar.
P. 143 lin. 10: 1. 1159".
P. 144 lin. 13: agg. V. Borg. 105 l .
P. 146 lin. 9 dal basso: 1. ahkOm.
P. 147 lin. 4 dal basso: agg. di Ahmad b. 'Ubaydsllah.
P. 163 lin. 4: 1. n. 1083 • (irivece di 494 »).
P. 154 lin. 2: agg\ V. 1160".
P. 158 lin. 22: 1. Borg. 183 ! '.
P. 159 lin. 4: 1. as-Sahlfa. i
P. 206 lin. 23-26: agg. V. n. 1080.
P. 221 lin. 9 dal basso: 1. 'Abdalbaqi.
P. 224 lin. ultima: 1. 857'.